L’Università di Milano-Bicocca partecipa al restauro e alla valorizzazione di una delle più affascinanti residenze viscontee del Trecento, unendo ricerca scientifica e coinvolgimento della comunità

Tra il 1355 e il 1366 Bernabò Visconti e Regina della Scala fecero costruire a Pandino una residenza di campagna elegante e decorata, più luogo di svago che fortezza. Oggi il castello, raro esempio di architettura trecentesca lombarda, è al centro del progetto Anticamera della cultura 2.0, cofinanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito del bando “Luoghi da rigenerare 2023”.
L’iniziativa, guidata dal Comune di Pandino in partenariato con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e la Fondazione Teatro San Domenico ETS, prevede il recupero del salone di rappresentanza e degli ambienti antistanti, restituendo alla cittadinanza spazi di grande valore storico e artistico.
Il Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca contribuisce con indagini diagnostiche coordinate dalla prof.ssa Anna Galli e svolte da Francesco Maspero e Simone Caglio, per analizzare pigmenti e strati pittorici tramite imaging multispettrale e luce UV, in vista del restauro condotto con il laboratorio Lambda. Parallelamente, il gruppo guidato da Franca Zuccoli promuove attività partecipative e didattiche, coinvolgendo scuole e cittadini nella costruzione di una memoria condivisa.
I risultati preliminari saranno presentati il 29 novembre a Pandino durante la manifestazione nazionale Arte e(’) Scienza dell’AIAr, segnando un nuovo capitolo nella valorizzazione del patrimonio visconteo.
Per approfondire tutti i dettagli del progetto, leggi l’articolo completo sul portale Bnews

						
						
						
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